History

Armistizio,fine della Grande Guerra

4 Nov.1918. Sono passati centotre anni dalla firma dell’Armistizio di Villa Giusti. Fine della prima guerra mondiale. “Il tricolore sventola a Trento”. “Le truppe italiane occupano Trento e Trieste. Alle 15.15 del 3 novembre i cavalleggeri del reggimento Alessandria, un reparto di arditi, gli alpini e gli artiglieri entrano a Trento”.

La controffensiva italiana contro l’esercito austro-ungarico ebbe inizio il 24 ottobre 1918 con la battaglia di Vittorio Veneto. Dopo tre giorni di lotta, le sorti dell’attacco del Regio Esercito italiano erano ancora incerte sia sul monte Grappa che sul Piave dove la prevista testa di ponte non era ancora ben salda. Ma l’ordine di contrattacco austriaco non fu attuato per il rifiuto dei reggimenti polacchi, cechi ed ungheresi a parteciparvi.

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Naro antico nell’ “Apparato” saveriano

Naro nei tempi trasendati. Estratto da Naro antico. “Apparato” di Fra Saverio”. È signora la nostra Naro di un vasto ed amenissimo Territorio, che al di fuori la rende pregevole il suo Mero, e Misto Impero, oggi ridotto settemila salme di Terre, giacchè nell’anno 1552 le fù smembrato per privileggio particolare, [_] il feudo col suo Castello di Cannicattì; poscia per concessione della Città fu dalla medesima, previo il prezzo di on(ce) 100 ,venduto il Mero e Misto Impero sopra i feudi di Camastra colla sua Terra, e finalmente nell’anno ( ) fu accordato lo stesso Mero, e Misto Impero ai feudi di Camastra, Virdilio e Pietra della Guardia e -per conseguenza- tutti questi feudi furono smembrati dalla giurisdizione di questa Città, in qual tempo il Territorio era composto di 9 mila, e duecento salme di terre col Marchesato della Delia; m’al presente, come dissi, è sette mila salme, consistente in cinquantacinque Feudi e quarantauna Tenuta, ancor viventi i suoi nomi, che adesso son per narrarti una colla distinta notizia di quanto costa ciascadun Feudo...Nel suo “…Territorio erano alla Città soggetti il Castello di Cannicattì, Camastra, e quel Castello chiamato S. Maria de Conichio, il quale per essere questo dritto, e preveduti quelli de Mero e Misto Imperio tuttochè pertinenza della Città, pure restarono usciti fuor della sua giurisdizione.

Stavano eretti dentro lo stesso vasto Territorio di questa Città, ed alla stessa soggetti tre Casali uniti, chiamat(i) Burgentissima, l’ altro Ruhabab ed il terzo Rasgademo (rapportati dal Pirri) nella donaz.che fece il Camuc-Amira, Saraceno battezzato dal Conte Rugiero.

Lascio su questo assunto di far vedere, come ne’ tempi trasendati la mia Naro era quasi una Capitale delle tante Terre e Casali Baronali, e delle circonvicine, quando il Barone di Cannicattì, e di Ravanusa nelle Famiglie di Palmeri; de’ Crescenzj, de’ Lucchesi e Bonanni; quando il Duca di Camastra nella Prosapia de’ Palagonia, e de’ Lucchesi, e di Lanza; quando il Barone del Sumatino nella discendenza del Porto de’ Lucchesi, e di Lanza; quando il Marchese della Delia nelle Famiglie degli Ortolani, e de’ Lucchesi; quando il Barone di Campobello nella generazione della Matina, per tacere il Marchese della terra di Lucca in altro ramo de’ Signori Lucchesi oggi Filingeri e la stessa Contea di Modica con altri privilegj nella stirpe ed in particolare nella persona di Giovanni Chiaramonte in tempi più alti, facevano nella mia stessa Città gloriosa dimora, maneggiando e governando della medesima l’accennate di loro Baronie, e Vassallaggi.

Il manoscritto è custodito presso la Biblioteca comunale Feliciana di Naro.