Naro, dicembre 1949. Un grave fatto di cronaca scuote la rilassante atmosfera che già si pregustava per gli imminenti giorni di festa, preannunciati da nenie, campane e zampogne che la magia del Natale,ogni anno, incessantemente regala rendendo tutti (o quasi) più predisposti alla bontà…
Quella fredda sera dicembrina del ’49 tutto sembrava trascorrere come al solito. Il treno a scartamento ridotto era partito da Agrigento bassa, diretto a Naro, con una locomotiva e due agganci con una vettura per passeggeri. Una delle tante corse quotidiane di un piccolo treno su un percorso secondario che si snodava tra “tra villi e valli” col suo carico di persone che ogni giorno si spostavano dai paesini per andare a lavorare nelle miniere di zolfo per rientrare la sera. Non era una corsa frequentata da possidenti e benestanti.
Tutto come da copione sino a quando il piccolo convoglio arrivò in contrada ‘Deli’ di Naro, nei presssi della stazione ‘Margonia’.
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