Oggi ricorre la festa di S. Biagio, Patrono della limitrofa cittadina di Camastra che viene festeggiato, sia oggi, che nella prima settimana di settembre con numerose manifestazioni sia di fede e riflessione che di attività sociali. Il Santo, secondo il Martirologio romano, viene ricordato come Vescovo e Martire molto vicino agli umili. La tradizione cristiana lo ricorda come vescovo della comunità di Sebaste in Armenia. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è legato dagli storici alla persecuzione cristiana originata dai contrasti tra i due imperi romani del tempo, quello occidentale (Costantino) e quello orientale (Licinio).

Il suo nome è presente nella toponomastica italiana e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. A Naro è attuale l’indicazione dello spazio,un tempo adibito a stazione degli autobus, prospiciente l’Istituto “Immacolata” come “Piazza di San Biagio”. Nel ‘parlato’ comune, con tale espressione, si identifca anche l’intero quartiere attorno ad esso,pur precisando che, ufficialmente essa è indicata come “Piazza Cavour”, ad evidenza delle refluenze anche di carattere tiponomastico che si registrarono in tutto lo Stivale dopo l’Unità d’Italia del 1860-61.

In ogni caso, l’indicazione “popolare” di “Sammilasi” si basa motivatamente sull’originaria esistenza dell’antica chiesa dedicata a San Biagio che si trovava sopra il muraglione della piazzetta, che venne dismessa dalle funzioni originarie di culto, sostanzialmente  da quando fu realizzata, dalle Suore vincenziane, la nuova Chiesa di S. Giovanni Battista, annessa all’Istituto Immacolata.

La ‘vecchia’ Chiesa di S. Biagio fu trasformata ed adibita a deposito e,successivamente,ebbe varie destinazioni, tra le quali quella di sede della DC locale nonchè, in epoche più recenti, di altre varie attività, sia commerciali che di carattere sociale.

Secondo l’agiografia, il Santo guarì miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola per cui viene invocato come protettore per i mali di tale zona del corpo. Da ciò deriva il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate: “Per intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, Dio ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio  e dello Spirito Santo. Amen”.  In Sicilia, Biagio è il Santo Patrono, oltre che della città di Camastra anche di Comiso, Bronte, Acate, San Biagio Platani, Caronia, San Piero Patti, Militello Rosmarino.